Bue Grasso di Carrù

Bue Grasso di Carrù

Nel territorio dei comuni della provincia di Cuneo, facenti parte del Comprensorio di Mondovì, viene allevato il Bue Grasso di Carrù, il bovino piemontese tra i più prelibati al mondo. Sul loro allevamento vigila il Consorzio che ne garantisce le qualità e genuinità. I capi bovini sono di sesso maschile e di razza piemontese, contraddistinti da marchi identificativi ufficiali e iscritti al libro genealogico della razza piemontese. La macellazione si tiene ogni anno poco prima di Natale.

Il Bue Grasso di Carrù, la famosa carne piemontese, è fra le più pregiate al mondo, conosciuta per le sue caratteristiche gastronomiche e nutrizionali. Il bue grasso mantiene la consistenza della classica bistecca, è morbidissimo ed ha un sapore deciso. Qualità rare, che molti paragonano al mitico manzo giapponese di Kobe.

 

Il bue grasso di Carrù è un bovino adulto di circa cinque anni. Si chiama così perché anticamente veniva ingrassato per almeno 3-4 mesi da fine estate agli inizi di dicembre ed era riservato alle feste natalizie. Il bue piemontese ha infiltrazioni di grasso tra i muscoli che lo rendono il più simile al Kobe, il pregiato bue giapponese riservato agli imperatori. Entrambe le razze sono infatti caratterizzate da un tipo di grasso con basso contenuto di colesterolo. La frollatura è di 30-40 giorni, per ottenere una carne molto morbida e compatta, che non perde liquidi in cottura.

Secondo il disciplinare i vitelli devono essere allattati fino allo svezzamento e dopo tale periodo la base alimentare è costituita da foraggi freschi e/o conservati provenienti da prati naturali, artificiali e da coltivazioni erbacee tipiche della zona di produzione, con divieto dell’uso degli insilati nell’ultimo anno di vita. Nella fase di ingrasso sono ammessi mangimi semplici o composti addizionati con integratori minerali vitaminici.

Ogni anno a dicembre per celebrare il Bue Grasso di Carrù si tiene la Fiera, che è nata nel 1473, caratterizzata dalla preparazione del piatto tipico: il bollito, per molti un monumento della tradizione gastronomica italiana. Il gran bollito misto alla Piemontese si compone di ben sette tagli: tenerone, scaramella, muscolo di coscia, stinco, spalla, fiocco di punta, cappello del prete.

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